sabato 5 settembre 2009
SIT IN “NO GELMINI DAY” DEL 5 SETTEMBRE 2009 CPS AVELLINO
SIT IN “NO GELMINI DAY” DEL 5 SETTEMBRE 2009 CPS AVELLINO
Discreta affluenza al sit in “No Gelmini day” organizzato dal coordinamento precari scuola di Avellino davanti alla prefettura di Avellino il 5 settembre 2009. Il sit in, che è stato organizzato in concomitanza con tutti i Cps presenti sul territorio nazionale, si è tenuto a partire dalle ore 10,00 ed ha avuto termine ore 12,30. E’ stato un incontro dei precari della scuola di Avellino pacifico rivolto alla denuncia in maniera ancora più forte del drammatico momento che stiamo vivendo in Italia, con circa 20000 disoccupati, ed in Irpinia con circa 600. Siamo ancora più soddisfatti rispetto alla manifestazione tenutasi mercoledì 2 settembre davanti all’USP di Avellino, perché, anche, se lentamente anche ad Avellino si sta prendendo coscienza del gravissimo disagio che sta interessando i circa 600 docenti e circa 200 del personale Ata. Tante persone che a partire da questo mese si settembre, dopo anni di precariato, si sono trovati senza scuola, disoccupati. Soddisfazione anche per la partecipazione, anche se minima, del personale Ata. Con noi ha partecipato la società civile, gli organi d’informazione, alcune sigle sindacati, partiti politici, consiglieri comunali, tutti interessati al problema di noi precari e preoccupati per lo smantellamento della Scuola Pubblica messa in atto da questo governo. Un grazie a tutti loro per la partecipazione e la solidarietà espressa.
Il sit in è cominciato alle ore 10,00, dopo che una parte dei manifestanti aveva provveduto ad esporre striscioni, manifesti, slogan vari. Abbiamo distribuito diversi volantini (che sono reperibili su facebook) spiegando le ragioni della nostra protesta e il netto respingimento del contratto di disponibilità che sta approntando il Governo che ci umilia e ci offende profondamente.
Alle 11,000, poi, una nostra delegazione, con la presenza anche dei Sindacati, è stata ricevuta, sempre con l’attenta ed per certi versi inspiegabile attenzione delle forze dell’ordine, dal vice prefetto.
Il vice prefetto ha ascoltato con interesse il nostro problema. Abbiamo esposto il nostro dramma, che dopo anni di servizio precario nella scuola, a partire da questo mese ci ritroviamo senza lavoro. Abbiamo manifestato il nostro dissenso per questa riforma rivolta unicamente al taglio di organici per il contenimento della spese pubblica. Abbiamo mostrato forti preoccupazioni per altre decisioni del Ministro in merito al Pdl Aprea che sta spostando la scuola pubblica verso l’aziendalizzazione. Abbiamo riferito che l’abolizione di alcuni plessi scolastici in irpinia, l’aumento degli alunni per classe, la riduzione delle ore di lezione, voluta dal Ministro, aggrava ancora di più la condizione di una provincia già da tempo in emergenza e fortemente compromessa sotto l’aspetto sociale, culturale e comunicativo. In questo contesto facevamo notare la scuola può rappresentare una indubbia risorsa per questa provincia. Abbiamo invitato il capo della prefettura a intervenire sugli organi di competenza per la vigilanza ed il rispetto delle norme di sicurezza dei plessi scolastici. Abbiamo consegnato, poi, al vice prefetto dei volantini (reperibili su facebook) dove esponevamo tutte le nostre rivendicazioni. Il vice prefetto ci ha espresso solidarietà, ci ha assicurato di vigilare su tutti gli organi in materia di sicurezza, ci ha promesso l’invio dei nostri documenti al Ministero della Pubblica Istruzione.
Alle ore 11,30 si concludeva l’incontro. Abbiamo esposto, l’esito dell’incontro a tutti i manifestanti e ai vari giornalisti presenti.
Abbiamo dato poi voce a tutti i docenti precari che a turno hanno espresso il loro parere su questo problema. Tutti hanno condiviso di proseguire nella lotta, in maniera unita e compatta, per il ritiro dei tagli e la difesa del posto di lavoro, per disapprovare il contratto di disponibilità proposto in assenza di assicurazioni concrete sul nostro futuro. Si è stabilito una assemblea da tenersi, davanti l’USP di Avellino, lunedì 07 settembre alle ore 17,00, anche per programmare le successive azioni di protesta.
Il csp ricorda che sono disponibili su facebook i volantini distribuiti durante il sit in e copia di qualche intervento.
CPS Avellino
Discreta affluenza al sit in “No Gelmini day” organizzato dal coordinamento precari scuola di Avellino davanti alla prefettura di Avellino il 5 settembre 2009. Il sit in, che è stato organizzato in concomitanza con tutti i Cps presenti sul territorio nazionale, si è tenuto a partire dalle ore 10,00 ed ha avuto termine ore 12,30. E’ stato un incontro dei precari della scuola di Avellino pacifico rivolto alla denuncia in maniera ancora più forte del drammatico momento che stiamo vivendo in Italia, con circa 20000 disoccupati, ed in Irpinia con circa 600. Siamo ancora più soddisfatti rispetto alla manifestazione tenutasi mercoledì 2 settembre davanti all’USP di Avellino, perché, anche, se lentamente anche ad Avellino si sta prendendo coscienza del gravissimo disagio che sta interessando i circa 600 docenti e circa 200 del personale Ata. Tante persone che a partire da questo mese si settembre, dopo anni di precariato, si sono trovati senza scuola, disoccupati. Soddisfazione anche per la partecipazione, anche se minima, del personale Ata. Con noi ha partecipato la società civile, gli organi d’informazione, alcune sigle sindacati, partiti politici, consiglieri comunali, tutti interessati al problema di noi precari e preoccupati per lo smantellamento della Scuola Pubblica messa in atto da questo governo. Un grazie a tutti loro per la partecipazione e la solidarietà espressa.
Il sit in è cominciato alle ore 10,00, dopo che una parte dei manifestanti aveva provveduto ad esporre striscioni, manifesti, slogan vari. Abbiamo distribuito diversi volantini (che sono reperibili su facebook) spiegando le ragioni della nostra protesta e il netto respingimento del contratto di disponibilità che sta approntando il Governo che ci umilia e ci offende profondamente.
Alle 11,000, poi, una nostra delegazione, con la presenza anche dei Sindacati, è stata ricevuta, sempre con l’attenta ed per certi versi inspiegabile attenzione delle forze dell’ordine, dal vice prefetto.
Il vice prefetto ha ascoltato con interesse il nostro problema. Abbiamo esposto il nostro dramma, che dopo anni di servizio precario nella scuola, a partire da questo mese ci ritroviamo senza lavoro. Abbiamo manifestato il nostro dissenso per questa riforma rivolta unicamente al taglio di organici per il contenimento della spese pubblica. Abbiamo mostrato forti preoccupazioni per altre decisioni del Ministro in merito al Pdl Aprea che sta spostando la scuola pubblica verso l’aziendalizzazione. Abbiamo riferito che l’abolizione di alcuni plessi scolastici in irpinia, l’aumento degli alunni per classe, la riduzione delle ore di lezione, voluta dal Ministro, aggrava ancora di più la condizione di una provincia già da tempo in emergenza e fortemente compromessa sotto l’aspetto sociale, culturale e comunicativo. In questo contesto facevamo notare la scuola può rappresentare una indubbia risorsa per questa provincia. Abbiamo invitato il capo della prefettura a intervenire sugli organi di competenza per la vigilanza ed il rispetto delle norme di sicurezza dei plessi scolastici. Abbiamo consegnato, poi, al vice prefetto dei volantini (reperibili su facebook) dove esponevamo tutte le nostre rivendicazioni. Il vice prefetto ci ha espresso solidarietà, ci ha assicurato di vigilare su tutti gli organi in materia di sicurezza, ci ha promesso l’invio dei nostri documenti al Ministero della Pubblica Istruzione.
Alle ore 11,30 si concludeva l’incontro. Abbiamo esposto, l’esito dell’incontro a tutti i manifestanti e ai vari giornalisti presenti.
Abbiamo dato poi voce a tutti i docenti precari che a turno hanno espresso il loro parere su questo problema. Tutti hanno condiviso di proseguire nella lotta, in maniera unita e compatta, per il ritiro dei tagli e la difesa del posto di lavoro, per disapprovare il contratto di disponibilità proposto in assenza di assicurazioni concrete sul nostro futuro. Si è stabilito una assemblea da tenersi, davanti l’USP di Avellino, lunedì 07 settembre alle ore 17,00, anche per programmare le successive azioni di protesta.
Il csp ricorda che sono disponibili su facebook i volantini distribuiti durante il sit in e copia di qualche intervento.
CPS Avellino
mercoledì 2 settembre 2009
FINALMENTE ANCHE IL CPS AVELLINO PARTE
RESOCONTO MANIFESTAZIONE DI PROTESTA AD AVELLINO DEL 02 SETTEMBRE 2009
Notevole interesse e tanta partecipazione alla manifestazione di protesta dei precari della scuola tenutasi questa mattina davanti all’USP di Avellino. Circa duecento precari hanno dato luogo ad una manifestazione di protesta pacifica, fatta di discussioni ed analisi nei dettagli del drammatico momento che stiamo vivendo in Italia, con circa 20000 disoccupati, ed in Irpinia con circa 600. Nelle vesti di amministratore del CPS Avellino, sono molto soddisfatto che anche in irpinia, dopo le ferie estive, finalmente si sta prendendo coscienza, si sta toccando con mano il gravissimo disagio che sta interessato i docenti precari . Ripeto circa 600 docenti, che lo scorso anno, e buona parte di loro da anni, ha ottenuto un incarico annuale, da questo mese sono senza lavoro. Quindi si associa una precarietà storica, fatta da promesse costantemente disattese di stabilizzazione, ad un’altra precarietà ancora più grave ed insostenibile e cioè quella della mancanza di lavoro. Sono, ripeto, davvero tanto soddisfatto della massiccia partecipazione, se solo immagino che la scorsa settimana e precisamente Lunedì 24 e mercoledì 25 ero solo (come un cane) davanti all’USP di Avellino ad affiggere sulle facciate manifesti e a distribuire volantini, che avevo preparato e stampati in maniera artigianale, a tutti i passanti sollecitando, attraverso di essi, tutti a muoversi, a prendere coscienza di questo dramma che si sta consumando a danno di noi precari, principalmente, per il posto di lavoro, e dell’intera società civile per lo smantellamento della scuola pubblica messa in atto da questo governo.
La manifestazione è cominciata alle ore 9,30. Abbiamo esposto striscioni, manifesti, slogan vari, abbiamo distribuito volantini spiegando le ragioni della nostra protesta. Abbiamo discusso, attentamente, di questo grave problema, arricchendo ulteriormente le nostre conoscenze. C’è stato un buon interesse da parte degli organi d’informazione locale, giornali ed emittenti private, c’è stata anche una timida partecipazione della Cisl scuola e della Uil, ma soprattutto in cerca di pubblicità. Sono stati tenuti a debita distanza anche se alcune emittenti (Canale 58) hanno dato più ascolto a loro che ai veri interessati. Io ad esempio, precario e uno dei promotori di questa manifestazione, sono stato intervistato ma tagliato nel servizio. Ma non importa.
La manifestazione prevedeva anche una sfilata lungo le principali strade della città, ma questo non ci è stato consentito dalle forze dell’ordine, presenti in maniera massiccia, perché era necessario una preventiva autorizzazione. Alle 11.30, poi, una delegazione è stata ricevuta, sempre con l’attenta ed per certi versi inspiegabile attenzione delle forze dell’ordine, dal dirigente dell’USP dott.ssa Rosa Grano.
Il dirigente, una persona, per la verità, sempre molto attenta e garbata, ha ascoltato con interesse il nostro problema. Abbiamo esposto il nostro dramma, che dopo anni di servizio precario nella scuola, a partire da questo mese ci ritroviamo senza lavoro. Abbiamo manifestato il nostro dissenso per questa riforma che non ha alcuna valenza sotto l’aspetto pedagogico e didattico ma mira solo ed unicamente al taglio di organico. Abbiamo mostrato forti preoccupazioni per altre decisioni del Ministro in merito al dl Aprea che sta spostando la scuola pubblica verso l’aziendalizzazione. Abbiamo consegnato, poi, al dirigente un documento dove esponevamo tutti i punti in disaccordo con la preghiera di trasmetterlo al Ministro.
La dirigente ha manifestato tutta la sua disponibilità e la sua solidarietà verso il nostro problema. Ci ha comunque assicurato tutto il suo impegno anche se ci ha chiaramente riferito di avere le mani legate ed essere, purtroppo, vincolata a precise normative. Ci ha comunicato che stava facendo tutto il possibile di recuperare quante più cattedre e spezzoni possibili, ma sempre nel rispetto delle normative.
Abbiamo sollevato a lei anche il problema degli spezzoni orari (fino a 6) che come sappiamo non rientrano nel quadro delle disponibilità dell’USP, ma dei singoli dirigenti scolastici. Se era possibile, eventualmente, visto le tante riduzioni di cattedre, far rientrare questi residui nella gestione dell’USP per consentire noi una boccata d’ossigeno, ma su questo punto è stata categorica nel rispetto della normativa vigente.
Abbiamo sollevato il problema delle utilizzazioni e delle assegnazioni provvisorie, che anche quest’anno hanno portato via cattedre a favore di docenti da fuori provincia. Anche su questo punto, purtroppo, nessun esito positivo, L’applicazione delle norme previste dal CCNL, volute fortemente dai sindacati a favore dei colleghi di ruolo, purtroppo la vincolano.
Ci ha annunciato dell’interesse mostrato dalla regione Campania per una disponibilità a finanziare dei fondi per la scuola a sostegno del personale precario, come già è avvenuto lo scorso anno. Si auspicava però che questi fondi, eventualmente, potevano essere spesi considerando il drammatico problema di noi precari e non vincolarli a precise imposizioni, quale, ad esempio, per ulteriore supporto ai diversamente abili e a fantomatici progetti.
Alle ore 12,15 si concludeva l’incontro. Ho esposto, all’uscita, assieme ad altri della delegazione, l’esito dell’incontro a tutti i manifestanti e ai vari giornalisti presenti.
Ci è stato sollevato da parte di diversi colleghi di intervenire, con l’elaborazione di un documento, sui dirigenti scolastici e sugli organi competenti affinché siano attenti e vigili al rispetto della normativa in materia di sicurezza sui locali, considerato che, all’aumento del numero degli alunni per classe voluto dalla Riforma Gelmini, non ha fatto seguito il regolare adeguamento delle aule alle norma di sicurezza. Sollecitando loro al rispetto di queste norme, considerato che anche noi saremo attenti e vigili a riguardo.
Abbiamo, poi, stilato un documento, da inviare sempre ai dirigenti , contenente la richiesta, almeno per quest’anno, di derogare dall’applicazione dell’ordinanza sugli spezzoni.
La manifestazione è avuta termine alle ore 12,40. Ci siamo dati appuntamento per un sit in davanti alla prefettura per sabato 5 settembre 2009 dalle ore 10 alle ore 13,00, in contemporanea agli altri coordinamenti dei precari in lotta presenti sul territorio.
Come coordinamento abbiamo invitato tutti i manifestanti di ampliare e rendere noto il problema all’intera società civile affinché tutti assieme possiamo, in maniera ancora più incisiva, sostenere concretamente la battaglia contro i licenziamenti e per la difesa di una scuola pubblica laica, libera, aperta, di qualità.
Luigi D’Onofrio del CPS Avellino
Notevole interesse e tanta partecipazione alla manifestazione di protesta dei precari della scuola tenutasi questa mattina davanti all’USP di Avellino. Circa duecento precari hanno dato luogo ad una manifestazione di protesta pacifica, fatta di discussioni ed analisi nei dettagli del drammatico momento che stiamo vivendo in Italia, con circa 20000 disoccupati, ed in Irpinia con circa 600. Nelle vesti di amministratore del CPS Avellino, sono molto soddisfatto che anche in irpinia, dopo le ferie estive, finalmente si sta prendendo coscienza, si sta toccando con mano il gravissimo disagio che sta interessato i docenti precari . Ripeto circa 600 docenti, che lo scorso anno, e buona parte di loro da anni, ha ottenuto un incarico annuale, da questo mese sono senza lavoro. Quindi si associa una precarietà storica, fatta da promesse costantemente disattese di stabilizzazione, ad un’altra precarietà ancora più grave ed insostenibile e cioè quella della mancanza di lavoro. Sono, ripeto, davvero tanto soddisfatto della massiccia partecipazione, se solo immagino che la scorsa settimana e precisamente Lunedì 24 e mercoledì 25 ero solo (come un cane) davanti all’USP di Avellino ad affiggere sulle facciate manifesti e a distribuire volantini, che avevo preparato e stampati in maniera artigianale, a tutti i passanti sollecitando, attraverso di essi, tutti a muoversi, a prendere coscienza di questo dramma che si sta consumando a danno di noi precari, principalmente, per il posto di lavoro, e dell’intera società civile per lo smantellamento della scuola pubblica messa in atto da questo governo.
La manifestazione è cominciata alle ore 9,30. Abbiamo esposto striscioni, manifesti, slogan vari, abbiamo distribuito volantini spiegando le ragioni della nostra protesta. Abbiamo discusso, attentamente, di questo grave problema, arricchendo ulteriormente le nostre conoscenze. C’è stato un buon interesse da parte degli organi d’informazione locale, giornali ed emittenti private, c’è stata anche una timida partecipazione della Cisl scuola e della Uil, ma soprattutto in cerca di pubblicità. Sono stati tenuti a debita distanza anche se alcune emittenti (Canale 58) hanno dato più ascolto a loro che ai veri interessati. Io ad esempio, precario e uno dei promotori di questa manifestazione, sono stato intervistato ma tagliato nel servizio. Ma non importa.
La manifestazione prevedeva anche una sfilata lungo le principali strade della città, ma questo non ci è stato consentito dalle forze dell’ordine, presenti in maniera massiccia, perché era necessario una preventiva autorizzazione. Alle 11.30, poi, una delegazione è stata ricevuta, sempre con l’attenta ed per certi versi inspiegabile attenzione delle forze dell’ordine, dal dirigente dell’USP dott.ssa Rosa Grano.
Il dirigente, una persona, per la verità, sempre molto attenta e garbata, ha ascoltato con interesse il nostro problema. Abbiamo esposto il nostro dramma, che dopo anni di servizio precario nella scuola, a partire da questo mese ci ritroviamo senza lavoro. Abbiamo manifestato il nostro dissenso per questa riforma che non ha alcuna valenza sotto l’aspetto pedagogico e didattico ma mira solo ed unicamente al taglio di organico. Abbiamo mostrato forti preoccupazioni per altre decisioni del Ministro in merito al dl Aprea che sta spostando la scuola pubblica verso l’aziendalizzazione. Abbiamo consegnato, poi, al dirigente un documento dove esponevamo tutti i punti in disaccordo con la preghiera di trasmetterlo al Ministro.
La dirigente ha manifestato tutta la sua disponibilità e la sua solidarietà verso il nostro problema. Ci ha comunque assicurato tutto il suo impegno anche se ci ha chiaramente riferito di avere le mani legate ed essere, purtroppo, vincolata a precise normative. Ci ha comunicato che stava facendo tutto il possibile di recuperare quante più cattedre e spezzoni possibili, ma sempre nel rispetto delle normative.
Abbiamo sollevato a lei anche il problema degli spezzoni orari (fino a 6) che come sappiamo non rientrano nel quadro delle disponibilità dell’USP, ma dei singoli dirigenti scolastici. Se era possibile, eventualmente, visto le tante riduzioni di cattedre, far rientrare questi residui nella gestione dell’USP per consentire noi una boccata d’ossigeno, ma su questo punto è stata categorica nel rispetto della normativa vigente.
Abbiamo sollevato il problema delle utilizzazioni e delle assegnazioni provvisorie, che anche quest’anno hanno portato via cattedre a favore di docenti da fuori provincia. Anche su questo punto, purtroppo, nessun esito positivo, L’applicazione delle norme previste dal CCNL, volute fortemente dai sindacati a favore dei colleghi di ruolo, purtroppo la vincolano.
Ci ha annunciato dell’interesse mostrato dalla regione Campania per una disponibilità a finanziare dei fondi per la scuola a sostegno del personale precario, come già è avvenuto lo scorso anno. Si auspicava però che questi fondi, eventualmente, potevano essere spesi considerando il drammatico problema di noi precari e non vincolarli a precise imposizioni, quale, ad esempio, per ulteriore supporto ai diversamente abili e a fantomatici progetti.
Alle ore 12,15 si concludeva l’incontro. Ho esposto, all’uscita, assieme ad altri della delegazione, l’esito dell’incontro a tutti i manifestanti e ai vari giornalisti presenti.
Ci è stato sollevato da parte di diversi colleghi di intervenire, con l’elaborazione di un documento, sui dirigenti scolastici e sugli organi competenti affinché siano attenti e vigili al rispetto della normativa in materia di sicurezza sui locali, considerato che, all’aumento del numero degli alunni per classe voluto dalla Riforma Gelmini, non ha fatto seguito il regolare adeguamento delle aule alle norma di sicurezza. Sollecitando loro al rispetto di queste norme, considerato che anche noi saremo attenti e vigili a riguardo.
Abbiamo, poi, stilato un documento, da inviare sempre ai dirigenti , contenente la richiesta, almeno per quest’anno, di derogare dall’applicazione dell’ordinanza sugli spezzoni.
La manifestazione è avuta termine alle ore 12,40. Ci siamo dati appuntamento per un sit in davanti alla prefettura per sabato 5 settembre 2009 dalle ore 10 alle ore 13,00, in contemporanea agli altri coordinamenti dei precari in lotta presenti sul territorio.
Come coordinamento abbiamo invitato tutti i manifestanti di ampliare e rendere noto il problema all’intera società civile affinché tutti assieme possiamo, in maniera ancora più incisiva, sostenere concretamente la battaglia contro i licenziamenti e per la difesa di una scuola pubblica laica, libera, aperta, di qualità.
Luigi D’Onofrio del CPS Avellino
martedì 1 settembre 2009
NO GELMINI DAY
5 SETTEMBRE 2009 ORE 10.00/13.00
http://www.facebook.com/inbox/?drop&ref=mb#/event.php?eid=122332172699&ref=nf
5 SETTEMBRE 2009 ORE 10.00/13.00
http://www.facebook.com/inbox/?drop&ref=mb#/event.php?eid=122332172699&ref=nf
Testo del messaggio inviato a Salvatore Biazzo con risposta
Questo è il testo:
"
Gent. dott. Biazzo. Chi le scrive è un membro del CPS di Avellino - Coordinamento precari scuola di Avellino e provincia.Nella sua carriera ha dato voce a tante informazioni, vicende, storie, eventi. In questa occasione le chiediamo di dedicare la sua autorevole attenzione ad un dramma che in queste settimane si sta abbattendo su quasi seicento famiglie di altrettanti precari della scuola irpini. Il termine "precario" oggi appare come sinonimo di chi ha l'abitudine (certamente molto italiana) di accampare diritti con una certa disinvoltura, magari non giustificati dal proprio impegno, dovere lavorativo, dal tempo dedicato.Noi precari avellinesi ed irpini, come tutti i precari della scuola italiana, siamo persone che da 5 - 10 - 15 - 20 anni, con varie vicissitudini, varie storie, stessi sacrifici (tanti), hanno prestato il loro servizio nelle scuole irpine con le stesse modalità, stesse qualifiche, stesse responsabiltà, stesse competenze professionali dei nostri privilegiati colleghi di ruolo ma con una sostanziale differenza: assunti (almeno per gli ultimi 10 anni e più) il primo di settembre, licenziati il 30 giugno (31 agosto i più fortunati), riassunti il primo settembre e ri-licenziati il 30\6 - 31\8, ogni anno; raggiungendo le sedi scolastiche più disparate, macinando tanti chilometri, illusi ogni anno dalla mancata stabilizzazione. E nel contempo accumulare il punto, il prezioso punteggio in graduatoria; vedersi superati in graduatoria dall'ingiustizia; sfiorare di nuovo l'agonata stabilizzazione, vedere sparire i preziosi posti disponibili dalla puntuale invalidità di questo o di quell'altro. E poi i precari "più giovani" quelli che hanno speso fior di soldi, energie per i vari corsi di specializzazione all'insegnamento ( altro grande affare economico ) e che hanno fatto dei veri e propri tour de force, in termini di tempo, soldi e chilometri, tra il servizio a scuola (oggi più che mai impegnativo), lo studio per questi ed altri corsi, gli impegni familiari.
Tutto questo siamo noi, i precari della scuola...
Certo, bisognerebbe parlare anche di istruzione, di alunni e non solo di precari. Ebbene, ciò che sta accadendo a noi è il risultato della stessa logica che sta smantellando la nostra scuola statale, che sta mutilando tanti piccoli paesini d'irpinia di quella che è forse la loro risorsa più preziosa: la loro scuola. Mi riferisco ovviamente alla soppressione dei plessi ma anche alla riduzione delle ore di insegnamento. Si vuole ridurre la spesa e quindi si tagliano le ore per gli utenti: gli alunni.
Beninteso, questa logica non è affato nuova e tantomeno inattesa, visto che già la precedente riforma Moratti prima e la gestione Fioroni dopo, avevano iniziato con questa prassi. Adesso, invece, leggendo il ddl n°953 elaborato dalla VII commissione cultura, si comprende il vero intento, il disegno definitivo: l'aziendalizzazione scolastica, una delle ultime grandi privatizzazioni del nostro paese.
Noi precari viviamo questo doppio "tradimento", come cttadini e come docenti precari.
L'informazione nazionale evita di parlare adeguatamente di questa grave emergenza, limitandosi a riferire delle trovate leghiste sul dialetto, generosamente elargite da politici come Bossi, con il chiaro intento di offrire un "diversivo" che metta in secondo piano il dramma dei precari e della scuola. Da alcuni giorni, due precari di Palermo hanno iniziato lo sciopero della fame, a Benevento alcuni di loro sono sul tetto dell' USP (l'ex provveditorato), in molte città vengono effettuati dei sit in davanti ai rispettivi USP, a Napoli i precari hanno occupato il loro USP e sui giornali niente di niente! Per non parlare dei telegiornali.
Sperando in un suo sostegno ed in un suo autorevole intervento nelle sedi competenti,
le porgo i più cordiali saluti.
CPS Avellino - Coordinamento precari scuola Avellino
Facebook: Coordinamento precari scuola Avellino (CPS)
cpsavellino@gmail.com
Questa è la risposta:
da "info@biazzocultura.it" a
precari irpini
data
01/set/2009 12.37
oggetto
re: Dramma precari
Conosco benissimola situazionme e sono a vostra disposizione per qualsiasi cosa. Mi sono prodigato per il tempo pieno, riuscendo a tyampomnare ventuno posizioni, e ne ho parlato congabriele,l'assesore regionale...
"
Gent. dott. Biazzo. Chi le scrive è un membro del CPS di Avellino - Coordinamento precari scuola di Avellino e provincia.Nella sua carriera ha dato voce a tante informazioni, vicende, storie, eventi. In questa occasione le chiediamo di dedicare la sua autorevole attenzione ad un dramma che in queste settimane si sta abbattendo su quasi seicento famiglie di altrettanti precari della scuola irpini. Il termine "precario" oggi appare come sinonimo di chi ha l'abitudine (certamente molto italiana) di accampare diritti con una certa disinvoltura, magari non giustificati dal proprio impegno, dovere lavorativo, dal tempo dedicato.Noi precari avellinesi ed irpini, come tutti i precari della scuola italiana, siamo persone che da 5 - 10 - 15 - 20 anni, con varie vicissitudini, varie storie, stessi sacrifici (tanti), hanno prestato il loro servizio nelle scuole irpine con le stesse modalità, stesse qualifiche, stesse responsabiltà, stesse competenze professionali dei nostri privilegiati colleghi di ruolo ma con una sostanziale differenza: assunti (almeno per gli ultimi 10 anni e più) il primo di settembre, licenziati il 30 giugno (31 agosto i più fortunati), riassunti il primo settembre e ri-licenziati il 30\6 - 31\8, ogni anno; raggiungendo le sedi scolastiche più disparate, macinando tanti chilometri, illusi ogni anno dalla mancata stabilizzazione. E nel contempo accumulare il punto, il prezioso punteggio in graduatoria; vedersi superati in graduatoria dall'ingiustizia; sfiorare di nuovo l'agonata stabilizzazione, vedere sparire i preziosi posti disponibili dalla puntuale invalidità di questo o di quell'altro. E poi i precari "più giovani" quelli che hanno speso fior di soldi, energie per i vari corsi di specializzazione all'insegnamento ( altro grande affare economico ) e che hanno fatto dei veri e propri tour de force, in termini di tempo, soldi e chilometri, tra il servizio a scuola (oggi più che mai impegnativo), lo studio per questi ed altri corsi, gli impegni familiari.
Tutto questo siamo noi, i precari della scuola...
Certo, bisognerebbe parlare anche di istruzione, di alunni e non solo di precari. Ebbene, ciò che sta accadendo a noi è il risultato della stessa logica che sta smantellando la nostra scuola statale, che sta mutilando tanti piccoli paesini d'irpinia di quella che è forse la loro risorsa più preziosa: la loro scuola. Mi riferisco ovviamente alla soppressione dei plessi ma anche alla riduzione delle ore di insegnamento. Si vuole ridurre la spesa e quindi si tagliano le ore per gli utenti: gli alunni.
Beninteso, questa logica non è affato nuova e tantomeno inattesa, visto che già la precedente riforma Moratti prima e la gestione Fioroni dopo, avevano iniziato con questa prassi. Adesso, invece, leggendo il ddl n°953 elaborato dalla VII commissione cultura, si comprende il vero intento, il disegno definitivo: l'aziendalizzazione scolastica, una delle ultime grandi privatizzazioni del nostro paese.
Noi precari viviamo questo doppio "tradimento", come cttadini e come docenti precari.
L'informazione nazionale evita di parlare adeguatamente di questa grave emergenza, limitandosi a riferire delle trovate leghiste sul dialetto, generosamente elargite da politici come Bossi, con il chiaro intento di offrire un "diversivo" che metta in secondo piano il dramma dei precari e della scuola. Da alcuni giorni, due precari di Palermo hanno iniziato lo sciopero della fame, a Benevento alcuni di loro sono sul tetto dell' USP (l'ex provveditorato), in molte città vengono effettuati dei sit in davanti ai rispettivi USP, a Napoli i precari hanno occupato il loro USP e sui giornali niente di niente! Per non parlare dei telegiornali.
Sperando in un suo sostegno ed in un suo autorevole intervento nelle sedi competenti,
le porgo i più cordiali saluti.
CPS Avellino - Coordinamento precari scuola Avellino
Facebook: Coordinamento precari scuola Avellino (CPS)
cpsavellino@gmail.com
Questa è la risposta:
da "info@biazzocultura.it"
precari irpini
data
01/set/2009 12.37
oggetto
re: Dramma precari
Conosco benissimola situazionme e sono a vostra disposizione per qualsiasi cosa. Mi sono prodigato per il tempo pieno, riuscendo a tyampomnare ventuno posizioni, e ne ho parlato congabriele,l'assesore regionale...
sabato 29 agosto 2009
Emozione negata …
Emozione negata … ad un insegnante
Una profonda nostalgia mi assale, qui in piena calura estiva. Nostalgia di un fine agosto, diventata per anni il tormentone dell’estate: insegnerò quest’anno? posti disponibili? Quale sarà la mia sede scolastica?
Quanto darei per rivivere quelle emozioni che provavo in quei giorni, pur sapendo alla fine la solita mortificazione, il licenziamento, il 30 giugno. Un rituale, assunzione a settembre, licenziamento a giugno. Anche nella precarietà, nell’umiliazione, si possono cogliere forti emozioni. Nostalgia di un momento, di una emozione rubata.
L’immediata vigilia in trepida attesa per l’avvicinarsi di quell’attimo, la convocazione per il solito incarico annuale.
Rimpiango quello stato di agitazione e di ansia che il mio animo provava, prima dell’agognato momento: il giorno della convocazione.
Partivo da casa sempre in abbondante anticipo, per scongiurare qualsiasi ritardo rispetto l’ora fissata.
Era un momento bellissimo, davanti all’androne, rincontravi vecchi colleghi con i quali condividevi le stesse emozioni e le stesse ansie. Ingannavi il tempo dell’attesa parlando delle disponibilità, della sede preferita. Parlavi, naturalmente, almeno i cinquantenni di questa precarietà, della stabilizzazione sempre promessa e puntualmente disattesa. Le offese e le umiliazioni che eravamo ogni anno costretti a subire.
Ecco, poi, il momento culminante. Rispondi all’invito, ti avvii lentamente timoroso verso il dirigente. Ti siedi, prendi atto delle disponibilità, rifletti un attimo e poi accetti la sede. Un foglio di carta e via, traballante verso l’uscita, un breve commento con i colleghi ancora in attesa. Saluti, auspichi tanta fortuna ed un arrivederci al prossimo anno.
Corsa trepidante per conoscere la nuova sede.
Ed ora neanche più la possibilità di vivere quei momenti, anche se nella precarietà, ma tanto emozionanti. Qualcuna … ha infranto questo attimo, ha fatto svanire definitivamente questo sogno, ha negato questa emozione.
Luigi D’Onofrio
Una profonda nostalgia mi assale, qui in piena calura estiva. Nostalgia di un fine agosto, diventata per anni il tormentone dell’estate: insegnerò quest’anno? posti disponibili? Quale sarà la mia sede scolastica?
Quanto darei per rivivere quelle emozioni che provavo in quei giorni, pur sapendo alla fine la solita mortificazione, il licenziamento, il 30 giugno. Un rituale, assunzione a settembre, licenziamento a giugno. Anche nella precarietà, nell’umiliazione, si possono cogliere forti emozioni. Nostalgia di un momento, di una emozione rubata.
L’immediata vigilia in trepida attesa per l’avvicinarsi di quell’attimo, la convocazione per il solito incarico annuale.
Rimpiango quello stato di agitazione e di ansia che il mio animo provava, prima dell’agognato momento: il giorno della convocazione.
Partivo da casa sempre in abbondante anticipo, per scongiurare qualsiasi ritardo rispetto l’ora fissata.
Era un momento bellissimo, davanti all’androne, rincontravi vecchi colleghi con i quali condividevi le stesse emozioni e le stesse ansie. Ingannavi il tempo dell’attesa parlando delle disponibilità, della sede preferita. Parlavi, naturalmente, almeno i cinquantenni di questa precarietà, della stabilizzazione sempre promessa e puntualmente disattesa. Le offese e le umiliazioni che eravamo ogni anno costretti a subire.
Ecco, poi, il momento culminante. Rispondi all’invito, ti avvii lentamente timoroso verso il dirigente. Ti siedi, prendi atto delle disponibilità, rifletti un attimo e poi accetti la sede. Un foglio di carta e via, traballante verso l’uscita, un breve commento con i colleghi ancora in attesa. Saluti, auspichi tanta fortuna ed un arrivederci al prossimo anno.
Corsa trepidante per conoscere la nuova sede.
Ed ora neanche più la possibilità di vivere quei momenti, anche se nella precarietà, ma tanto emozionanti. Qualcuna … ha infranto questo attimo, ha fatto svanire definitivamente questo sogno, ha negato questa emozione.
Luigi D’Onofrio
venerdì 28 agosto 2009
Antonella Vaccaro era stata convocata dal PD...
Antonella Vaccaro era stata convocata dal PD per parlare di precariato... leggete di come la cosiddetta "opposizione" sta trattando una nostra collega precaria!!
Cari colleghi
molti di voi sapevano che domani 29 agosto sarei dovuta andare a genova a parlare di precariato all'interno del festino pd
per settimane la redazione giornalistica che organizza l'evento mi ha tempestata di telefonate x fami domande sulle graduatorie, per sapere la mia storia , x sapere la situazione in italia etc etc
era tutto pronto fino a martedi ultima telefonata in cui mi è stato detto: ok signora la chiamerà l'organizzazione x comunicarle le modalità di partenza e alloggio.
la collega che mi doveva accompagnare è rientrata prima da procida e io avevo preso una badante x tenere compagnia a mia madre visto che i miei fratelli sono ancora in vacanza
sono le 20 e 10 del 28 agosto e io non ho ricevuto alcuna telefonata
ho un numero di cell di una delle ultime signorine varie che mi hanno chiamato ma per una questione di principio non ho voluto chiamare, chiamerò domani
ho fatto un'analisi di quanto accaduto: credo che abbiano riflettuto su chi avessero invitato ( non parlo di me persona non sono cosi presuntuosa)
credo che si siano resi conto che invitare i precari napoletani non era conveniente noi rappresentiamo per eccellenza i tagli targati fioroni, io in particolare rientro nel piano salva precari regionale e io stessa l'ho rinfacciato a fiorni il 1 aprile alla camera
ho aspettato che si facessero le 20 prima di scrivere a voi, e dopo cena ( me magno una bella pizza alla faccia loro) lo scrivo ovunque
basta sono stanca , io avrei viaggiato 8 ore in un treno sabato e 8 ore domenica pur di parlare 10 minuti di precariato , in cambio non ho ricevuto nemmeno il rispetto e la cortesia di avvisarmi che non eravamo graditi
aiutatemi a diffondere questo scorretto comportamento quando lo pubblico su facebook condividete tutti
scusate lo sfogo un abbraccio a tutti voi
Cari colleghi
molti di voi sapevano che domani 29 agosto sarei dovuta andare a genova a parlare di precariato all'interno del festino pd
per settimane la redazione giornalistica che organizza l'evento mi ha tempestata di telefonate x fami domande sulle graduatorie, per sapere la mia storia , x sapere la situazione in italia etc etc
era tutto pronto fino a martedi ultima telefonata in cui mi è stato detto: ok signora la chiamerà l'organizzazione x comunicarle le modalità di partenza e alloggio.
la collega che mi doveva accompagnare è rientrata prima da procida e io avevo preso una badante x tenere compagnia a mia madre visto che i miei fratelli sono ancora in vacanza
sono le 20 e 10 del 28 agosto e io non ho ricevuto alcuna telefonata
ho un numero di cell di una delle ultime signorine varie che mi hanno chiamato ma per una questione di principio non ho voluto chiamare, chiamerò domani
ho fatto un'analisi di quanto accaduto: credo che abbiano riflettuto su chi avessero invitato ( non parlo di me persona non sono cosi presuntuosa)
credo che si siano resi conto che invitare i precari napoletani non era conveniente noi rappresentiamo per eccellenza i tagli targati fioroni, io in particolare rientro nel piano salva precari regionale e io stessa l'ho rinfacciato a fiorni il 1 aprile alla camera
ho aspettato che si facessero le 20 prima di scrivere a voi, e dopo cena ( me magno una bella pizza alla faccia loro) lo scrivo ovunque
basta sono stanca , io avrei viaggiato 8 ore in un treno sabato e 8 ore domenica pur di parlare 10 minuti di precariato , in cambio non ho ricevuto nemmeno il rispetto e la cortesia di avvisarmi che non eravamo graditi
aiutatemi a diffondere questo scorretto comportamento quando lo pubblico su facebook condividete tutti
scusate lo sfogo un abbraccio a tutti voi
giovedì 27 agosto 2009
La grande vigliaccata
La grande vigliaccata
Il dramma che si sta consumando in questa nefasta legislatura era annunciato già da tempo. E’ da anni infatti, a partire dal primo governo Prodi e poi D’Alemache si sta tentando di mettere le mani sulla bella torta delle finanze pubbliche destinate all’istruzione: una delle ultime grandi privatizzazioni. Per raggiungere questo scopo chi ci governa sa bene che è necessario smantellare il concetto di istruzione statale e pubblica. Sono questi infatti i due principi fondamentali che questo governo sta tentando di scardinare nel nostro Paese, nella legislazione, nella cultura della gente, degli utenti del servizio e che secondo noi vanno entrambi difesi da chi crede veramente nello stato (art.3 della Costituzione), nella democrazia e non nel liberismo.
Fanno credere che si tratta di tagli per dare ossigeno alle casse dello stato ma non è così. Stanno solo approfittando della paura generale, della crisi ecc. La verità, la vigliaccata è che con queste sciagurate manovre (mascherate da riforme, risanamenti o modernizzazioni) stanno creando i presupposti per spartirsi la torta, di cui sopra, con varie operazioni legislative, ivi compresa la proposta dei “buoni scuola” destinati alle istituzioni scolastiche che raccolgono iscrizioni ( che rappresenteranno di fatto il budget a disposizione dei dirigenti per pagare i propri "dipendenti") L’esperimento è in atto già da tempo da qualche parte in veneto, quindi a livello regionale.
I beneficiari saranno soprattutto le istituzioni scolastiche paritarie, religiose, in primis quelle cattoliche. Non si tratta di anticlericalismo sfrenato o ateismo e tutte le palle che dicono per controbattere, si tratta della semplice, cruda realtà dei fatti, una verità storica da più di 10 anni.
Ed è una storia che non ha fine: dalla legge ad hoc del 2003 per immettere in ruolo gli insegnanti di religione al continuo elargire risorse alle scuole cattoliche, con interventi legislativi approvati da maggioranza e opposizione: l’ultima iniziativa è di tre o quattro mesi fa, rigorosamente bipartisan.
Mi dispiace per i colleghi precari cattolici ma le cose stanno esattamente così. Qui la religione, la religiosità non c’entrano nulla!
Oltre a questo i tagli serviranno senz’altro a pagare anche gli arricchimenti vari come il ponte sullo stretto, le centrali nucleari, l’expo di Milano e tante altre belle storie.
E questa “riforma-deriva” aziendale della nostra scuola statale è solo un anticipo di quello che il trio D’Aprea-Gelmini-Tremonti ci serviranno nell’arco di 2 anni al massimo. E’ pronto infatti alla VII commissione (cultura) il ddl n°953 - “Norme per l’autogoverno delle istituzioni scolastiche e la libertà di scelta educativa delle famiglie, nonché per la riforma dello stato giuridico dei docenti"".
Si parla di fondazioni, di consigli di indirizzo al posto dei consigli di istituto: di fatto diventeranno consigli di amministrazione aperti a soggetti esterni (!!!). Saranno ridimensionate le rsu.
http://www.zic.it/zic/articles/art_3326.html
http://www.forumscuole.it/scuoladellarepubblica/ddl-aprea/la-nuova-proposta-di-legge-aprea-attacco-bipartisan-alla-scuola-della-repubblica/view
E voi, cari e privilegiati ( non ancora per molto) colleghi di ruolo, per una volta almeno nella vostra vita andate su internet per informarvi su quello che accadrà anche a voi, provate e scoprirete che non si tratta purtroppo delle solite lamentele dei “supplenti”!!! Andate a cercare le notizie, ad informarvi su che cosa i nostri famigerati legislatori intendono per "...revisione dello stato giuridico dei docenti" e se il vostro distacco per una volta lo consente, scoprirete
ciò che vi stanno preparando!!!
Rivolgiamo un appello ai precari di Avellino e provincia affinché si tengano sempre in contatto con in nostro CPS sia su Facebook che sul nostro blog appena attivato: http://cpsavellino.blogspot.com/ - cpsavellino@gmail.com per organizzare iniziative.
CPS Avellino
Il dramma che si sta consumando in questa nefasta legislatura era annunciato già da tempo. E’ da anni infatti, a partire dal primo governo Prodi e poi D’Alemache si sta tentando di mettere le mani sulla bella torta delle finanze pubbliche destinate all’istruzione: una delle ultime grandi privatizzazioni. Per raggiungere questo scopo chi ci governa sa bene che è necessario smantellare il concetto di istruzione statale e pubblica. Sono questi infatti i due principi fondamentali che questo governo sta tentando di scardinare nel nostro Paese, nella legislazione, nella cultura della gente, degli utenti del servizio e che secondo noi vanno entrambi difesi da chi crede veramente nello stato (art.3 della Costituzione), nella democrazia e non nel liberismo.
Fanno credere che si tratta di tagli per dare ossigeno alle casse dello stato ma non è così. Stanno solo approfittando della paura generale, della crisi ecc. La verità, la vigliaccata è che con queste sciagurate manovre (mascherate da riforme, risanamenti o modernizzazioni) stanno creando i presupposti per spartirsi la torta, di cui sopra, con varie operazioni legislative, ivi compresa la proposta dei “buoni scuola” destinati alle istituzioni scolastiche che raccolgono iscrizioni ( che rappresenteranno di fatto il budget a disposizione dei dirigenti per pagare i propri "dipendenti") L’esperimento è in atto già da tempo da qualche parte in veneto, quindi a livello regionale.
I beneficiari saranno soprattutto le istituzioni scolastiche paritarie, religiose, in primis quelle cattoliche. Non si tratta di anticlericalismo sfrenato o ateismo e tutte le palle che dicono per controbattere, si tratta della semplice, cruda realtà dei fatti, una verità storica da più di 10 anni.
Ed è una storia che non ha fine: dalla legge ad hoc del 2003 per immettere in ruolo gli insegnanti di religione al continuo elargire risorse alle scuole cattoliche, con interventi legislativi approvati da maggioranza e opposizione: l’ultima iniziativa è di tre o quattro mesi fa, rigorosamente bipartisan.
Mi dispiace per i colleghi precari cattolici ma le cose stanno esattamente così. Qui la religione, la religiosità non c’entrano nulla!
Oltre a questo i tagli serviranno senz’altro a pagare anche gli arricchimenti vari come il ponte sullo stretto, le centrali nucleari, l’expo di Milano e tante altre belle storie.
E questa “riforma-deriva” aziendale della nostra scuola statale è solo un anticipo di quello che il trio D’Aprea-Gelmini-Tremonti ci serviranno nell’arco di 2 anni al massimo. E’ pronto infatti alla VII commissione (cultura) il ddl n°953 - “Norme per l’autogoverno delle istituzioni scolastiche e la libertà di scelta educativa delle famiglie, nonché per la riforma dello stato giuridico dei docenti"".
Si parla di fondazioni, di consigli di indirizzo al posto dei consigli di istituto: di fatto diventeranno consigli di amministrazione aperti a soggetti esterni (!!!). Saranno ridimensionate le rsu.
http://www.zic.it/zic/articles/art_3326.html
http://www.forumscuole.it/scuoladellarepubblica/ddl-aprea/la-nuova-proposta-di-legge-aprea-attacco-bipartisan-alla-scuola-della-repubblica/view
E voi, cari e privilegiati ( non ancora per molto) colleghi di ruolo, per una volta almeno nella vostra vita andate su internet per informarvi su quello che accadrà anche a voi, provate e scoprirete che non si tratta purtroppo delle solite lamentele dei “supplenti”!!! Andate a cercare le notizie, ad informarvi su che cosa i nostri famigerati legislatori intendono per "...revisione dello stato giuridico dei docenti" e se il vostro distacco per una volta lo consente, scoprirete
ciò che vi stanno preparando!!!
Rivolgiamo un appello ai precari di Avellino e provincia affinché si tengano sempre in contatto con in nostro CPS sia su Facebook che sul nostro blog appena attivato: http://cpsavellino.blogspot.com/ - cpsavellino@gmail.com per organizzare iniziative.
CPS Avellino
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