mercoledì 2 settembre 2009
FINALMENTE ANCHE IL CPS AVELLINO PARTE
RESOCONTO MANIFESTAZIONE DI PROTESTA AD AVELLINO DEL 02 SETTEMBRE 2009
Notevole interesse e tanta partecipazione alla manifestazione di protesta dei precari della scuola tenutasi questa mattina davanti all’USP di Avellino. Circa duecento precari hanno dato luogo ad una manifestazione di protesta pacifica, fatta di discussioni ed analisi nei dettagli del drammatico momento che stiamo vivendo in Italia, con circa 20000 disoccupati, ed in Irpinia con circa 600. Nelle vesti di amministratore del CPS Avellino, sono molto soddisfatto che anche in irpinia, dopo le ferie estive, finalmente si sta prendendo coscienza, si sta toccando con mano il gravissimo disagio che sta interessato i docenti precari . Ripeto circa 600 docenti, che lo scorso anno, e buona parte di loro da anni, ha ottenuto un incarico annuale, da questo mese sono senza lavoro. Quindi si associa una precarietà storica, fatta da promesse costantemente disattese di stabilizzazione, ad un’altra precarietà ancora più grave ed insostenibile e cioè quella della mancanza di lavoro. Sono, ripeto, davvero tanto soddisfatto della massiccia partecipazione, se solo immagino che la scorsa settimana e precisamente Lunedì 24 e mercoledì 25 ero solo (come un cane) davanti all’USP di Avellino ad affiggere sulle facciate manifesti e a distribuire volantini, che avevo preparato e stampati in maniera artigianale, a tutti i passanti sollecitando, attraverso di essi, tutti a muoversi, a prendere coscienza di questo dramma che si sta consumando a danno di noi precari, principalmente, per il posto di lavoro, e dell’intera società civile per lo smantellamento della scuola pubblica messa in atto da questo governo.
La manifestazione è cominciata alle ore 9,30. Abbiamo esposto striscioni, manifesti, slogan vari, abbiamo distribuito volantini spiegando le ragioni della nostra protesta. Abbiamo discusso, attentamente, di questo grave problema, arricchendo ulteriormente le nostre conoscenze. C’è stato un buon interesse da parte degli organi d’informazione locale, giornali ed emittenti private, c’è stata anche una timida partecipazione della Cisl scuola e della Uil, ma soprattutto in cerca di pubblicità. Sono stati tenuti a debita distanza anche se alcune emittenti (Canale 58) hanno dato più ascolto a loro che ai veri interessati. Io ad esempio, precario e uno dei promotori di questa manifestazione, sono stato intervistato ma tagliato nel servizio. Ma non importa.
La manifestazione prevedeva anche una sfilata lungo le principali strade della città, ma questo non ci è stato consentito dalle forze dell’ordine, presenti in maniera massiccia, perché era necessario una preventiva autorizzazione. Alle 11.30, poi, una delegazione è stata ricevuta, sempre con l’attenta ed per certi versi inspiegabile attenzione delle forze dell’ordine, dal dirigente dell’USP dott.ssa Rosa Grano.
Il dirigente, una persona, per la verità, sempre molto attenta e garbata, ha ascoltato con interesse il nostro problema. Abbiamo esposto il nostro dramma, che dopo anni di servizio precario nella scuola, a partire da questo mese ci ritroviamo senza lavoro. Abbiamo manifestato il nostro dissenso per questa riforma che non ha alcuna valenza sotto l’aspetto pedagogico e didattico ma mira solo ed unicamente al taglio di organico. Abbiamo mostrato forti preoccupazioni per altre decisioni del Ministro in merito al dl Aprea che sta spostando la scuola pubblica verso l’aziendalizzazione. Abbiamo consegnato, poi, al dirigente un documento dove esponevamo tutti i punti in disaccordo con la preghiera di trasmetterlo al Ministro.
La dirigente ha manifestato tutta la sua disponibilità e la sua solidarietà verso il nostro problema. Ci ha comunque assicurato tutto il suo impegno anche se ci ha chiaramente riferito di avere le mani legate ed essere, purtroppo, vincolata a precise normative. Ci ha comunicato che stava facendo tutto il possibile di recuperare quante più cattedre e spezzoni possibili, ma sempre nel rispetto delle normative.
Abbiamo sollevato a lei anche il problema degli spezzoni orari (fino a 6) che come sappiamo non rientrano nel quadro delle disponibilità dell’USP, ma dei singoli dirigenti scolastici. Se era possibile, eventualmente, visto le tante riduzioni di cattedre, far rientrare questi residui nella gestione dell’USP per consentire noi una boccata d’ossigeno, ma su questo punto è stata categorica nel rispetto della normativa vigente.
Abbiamo sollevato il problema delle utilizzazioni e delle assegnazioni provvisorie, che anche quest’anno hanno portato via cattedre a favore di docenti da fuori provincia. Anche su questo punto, purtroppo, nessun esito positivo, L’applicazione delle norme previste dal CCNL, volute fortemente dai sindacati a favore dei colleghi di ruolo, purtroppo la vincolano.
Ci ha annunciato dell’interesse mostrato dalla regione Campania per una disponibilità a finanziare dei fondi per la scuola a sostegno del personale precario, come già è avvenuto lo scorso anno. Si auspicava però che questi fondi, eventualmente, potevano essere spesi considerando il drammatico problema di noi precari e non vincolarli a precise imposizioni, quale, ad esempio, per ulteriore supporto ai diversamente abili e a fantomatici progetti.
Alle ore 12,15 si concludeva l’incontro. Ho esposto, all’uscita, assieme ad altri della delegazione, l’esito dell’incontro a tutti i manifestanti e ai vari giornalisti presenti.
Ci è stato sollevato da parte di diversi colleghi di intervenire, con l’elaborazione di un documento, sui dirigenti scolastici e sugli organi competenti affinché siano attenti e vigili al rispetto della normativa in materia di sicurezza sui locali, considerato che, all’aumento del numero degli alunni per classe voluto dalla Riforma Gelmini, non ha fatto seguito il regolare adeguamento delle aule alle norma di sicurezza. Sollecitando loro al rispetto di queste norme, considerato che anche noi saremo attenti e vigili a riguardo.
Abbiamo, poi, stilato un documento, da inviare sempre ai dirigenti , contenente la richiesta, almeno per quest’anno, di derogare dall’applicazione dell’ordinanza sugli spezzoni.
La manifestazione è avuta termine alle ore 12,40. Ci siamo dati appuntamento per un sit in davanti alla prefettura per sabato 5 settembre 2009 dalle ore 10 alle ore 13,00, in contemporanea agli altri coordinamenti dei precari in lotta presenti sul territorio.
Come coordinamento abbiamo invitato tutti i manifestanti di ampliare e rendere noto il problema all’intera società civile affinché tutti assieme possiamo, in maniera ancora più incisiva, sostenere concretamente la battaglia contro i licenziamenti e per la difesa di una scuola pubblica laica, libera, aperta, di qualità.
Luigi D’Onofrio del CPS Avellino
Notevole interesse e tanta partecipazione alla manifestazione di protesta dei precari della scuola tenutasi questa mattina davanti all’USP di Avellino. Circa duecento precari hanno dato luogo ad una manifestazione di protesta pacifica, fatta di discussioni ed analisi nei dettagli del drammatico momento che stiamo vivendo in Italia, con circa 20000 disoccupati, ed in Irpinia con circa 600. Nelle vesti di amministratore del CPS Avellino, sono molto soddisfatto che anche in irpinia, dopo le ferie estive, finalmente si sta prendendo coscienza, si sta toccando con mano il gravissimo disagio che sta interessato i docenti precari . Ripeto circa 600 docenti, che lo scorso anno, e buona parte di loro da anni, ha ottenuto un incarico annuale, da questo mese sono senza lavoro. Quindi si associa una precarietà storica, fatta da promesse costantemente disattese di stabilizzazione, ad un’altra precarietà ancora più grave ed insostenibile e cioè quella della mancanza di lavoro. Sono, ripeto, davvero tanto soddisfatto della massiccia partecipazione, se solo immagino che la scorsa settimana e precisamente Lunedì 24 e mercoledì 25 ero solo (come un cane) davanti all’USP di Avellino ad affiggere sulle facciate manifesti e a distribuire volantini, che avevo preparato e stampati in maniera artigianale, a tutti i passanti sollecitando, attraverso di essi, tutti a muoversi, a prendere coscienza di questo dramma che si sta consumando a danno di noi precari, principalmente, per il posto di lavoro, e dell’intera società civile per lo smantellamento della scuola pubblica messa in atto da questo governo.
La manifestazione è cominciata alle ore 9,30. Abbiamo esposto striscioni, manifesti, slogan vari, abbiamo distribuito volantini spiegando le ragioni della nostra protesta. Abbiamo discusso, attentamente, di questo grave problema, arricchendo ulteriormente le nostre conoscenze. C’è stato un buon interesse da parte degli organi d’informazione locale, giornali ed emittenti private, c’è stata anche una timida partecipazione della Cisl scuola e della Uil, ma soprattutto in cerca di pubblicità. Sono stati tenuti a debita distanza anche se alcune emittenti (Canale 58) hanno dato più ascolto a loro che ai veri interessati. Io ad esempio, precario e uno dei promotori di questa manifestazione, sono stato intervistato ma tagliato nel servizio. Ma non importa.
La manifestazione prevedeva anche una sfilata lungo le principali strade della città, ma questo non ci è stato consentito dalle forze dell’ordine, presenti in maniera massiccia, perché era necessario una preventiva autorizzazione. Alle 11.30, poi, una delegazione è stata ricevuta, sempre con l’attenta ed per certi versi inspiegabile attenzione delle forze dell’ordine, dal dirigente dell’USP dott.ssa Rosa Grano.
Il dirigente, una persona, per la verità, sempre molto attenta e garbata, ha ascoltato con interesse il nostro problema. Abbiamo esposto il nostro dramma, che dopo anni di servizio precario nella scuola, a partire da questo mese ci ritroviamo senza lavoro. Abbiamo manifestato il nostro dissenso per questa riforma che non ha alcuna valenza sotto l’aspetto pedagogico e didattico ma mira solo ed unicamente al taglio di organico. Abbiamo mostrato forti preoccupazioni per altre decisioni del Ministro in merito al dl Aprea che sta spostando la scuola pubblica verso l’aziendalizzazione. Abbiamo consegnato, poi, al dirigente un documento dove esponevamo tutti i punti in disaccordo con la preghiera di trasmetterlo al Ministro.
La dirigente ha manifestato tutta la sua disponibilità e la sua solidarietà verso il nostro problema. Ci ha comunque assicurato tutto il suo impegno anche se ci ha chiaramente riferito di avere le mani legate ed essere, purtroppo, vincolata a precise normative. Ci ha comunicato che stava facendo tutto il possibile di recuperare quante più cattedre e spezzoni possibili, ma sempre nel rispetto delle normative.
Abbiamo sollevato a lei anche il problema degli spezzoni orari (fino a 6) che come sappiamo non rientrano nel quadro delle disponibilità dell’USP, ma dei singoli dirigenti scolastici. Se era possibile, eventualmente, visto le tante riduzioni di cattedre, far rientrare questi residui nella gestione dell’USP per consentire noi una boccata d’ossigeno, ma su questo punto è stata categorica nel rispetto della normativa vigente.
Abbiamo sollevato il problema delle utilizzazioni e delle assegnazioni provvisorie, che anche quest’anno hanno portato via cattedre a favore di docenti da fuori provincia. Anche su questo punto, purtroppo, nessun esito positivo, L’applicazione delle norme previste dal CCNL, volute fortemente dai sindacati a favore dei colleghi di ruolo, purtroppo la vincolano.
Ci ha annunciato dell’interesse mostrato dalla regione Campania per una disponibilità a finanziare dei fondi per la scuola a sostegno del personale precario, come già è avvenuto lo scorso anno. Si auspicava però che questi fondi, eventualmente, potevano essere spesi considerando il drammatico problema di noi precari e non vincolarli a precise imposizioni, quale, ad esempio, per ulteriore supporto ai diversamente abili e a fantomatici progetti.
Alle ore 12,15 si concludeva l’incontro. Ho esposto, all’uscita, assieme ad altri della delegazione, l’esito dell’incontro a tutti i manifestanti e ai vari giornalisti presenti.
Ci è stato sollevato da parte di diversi colleghi di intervenire, con l’elaborazione di un documento, sui dirigenti scolastici e sugli organi competenti affinché siano attenti e vigili al rispetto della normativa in materia di sicurezza sui locali, considerato che, all’aumento del numero degli alunni per classe voluto dalla Riforma Gelmini, non ha fatto seguito il regolare adeguamento delle aule alle norma di sicurezza. Sollecitando loro al rispetto di queste norme, considerato che anche noi saremo attenti e vigili a riguardo.
Abbiamo, poi, stilato un documento, da inviare sempre ai dirigenti , contenente la richiesta, almeno per quest’anno, di derogare dall’applicazione dell’ordinanza sugli spezzoni.
La manifestazione è avuta termine alle ore 12,40. Ci siamo dati appuntamento per un sit in davanti alla prefettura per sabato 5 settembre 2009 dalle ore 10 alle ore 13,00, in contemporanea agli altri coordinamenti dei precari in lotta presenti sul territorio.
Come coordinamento abbiamo invitato tutti i manifestanti di ampliare e rendere noto il problema all’intera società civile affinché tutti assieme possiamo, in maniera ancora più incisiva, sostenere concretamente la battaglia contro i licenziamenti e per la difesa di una scuola pubblica laica, libera, aperta, di qualità.
Luigi D’Onofrio del CPS Avellino
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